Una situazione molto complicata sta suscitando molte polemiche nelle ultime settimane.

Negli ultimi mesi le tematiche calde sui mercati finanziari non sono state poche, ma quella di cui stiamo per parlare, è iniziata quasi come uno scherzo per poi concretizzarsi in un qualcosa di sempre più complicato.
Stiamo parlando dell’acquisizione che Elon Musk ha portato avanti e ha completato su Twitter.
Musk-Twitter: che succede
Dopo una prima fase dove Elon Musk ha fatto intendere le sue volontà di acquisire Twitter, formalizzando in qualche modo le sue intenzioni, successivamente, di punto in bianco ha deciso di tirarsi indietro.
Le giustificazioni dietro questa mossa, secondo molte fonti differenti, sono state di diverso tipo: alcuni quotidiani dicevano fosse a causa dell’elevato numero di account falsi registrati sulla piattaforma. Altri citavano l’attuale contesto macro economico.
Ci sono state addirittura delle indiscrezioni sul fatto che il motivo potesse essere il rischio dello scoppio della terza Guerra Mondiale.
Tutta la spiegazione poteva essere anche credibile, visto che, Twitter ha un modello di business basato principalmente sulla pubblicità e considerate le fortissime tensioni geopolitiche, non è scontato che sia in grado di crescere e di far salire i suoi margini.
Alla fine, però, Elon Musk non è riuscito a tirarsi indietro perché la stessa piattaforma social ha voluto impugnare le affermazioni che l’imprenditore aveva fatto per portare a compimento l’acquisizione, facendolo diventare l’amministratore delegato non solo di Tesla ma anche di Twitter, in uno dei momenti storici più difficili degli ultimi anni.
Perché la situazione tra Musk e Twitter è diventata particolarmente difficile?
L’imprenditore miliardario nelle ultime settimane ha deciso di licenziare il 50% della forza lavoro dell’azienda, in termini assoluti, si parla di circa 3700 persone.
Per farlo, Musk, ha inviato una serie di email e comunicati agli attuali dipendenti di Twitter, dove veniva ribadita la necessità di cambiare registro.
Gli stessi impiegati sono stati messi davanti a un bivio: mostrare un impegno assoluto oppure fare un passo indietro e lasciare l’azienda.
Stando poi alle principali testate che hanno seguito l’evento, il CEO di Tesla, avrebbe anche affermato che questo sarebbe l’unico modo per puntare a un Twitter 2.0 più efficiente.
Musk, in poco tempo, ha quindi fatto fuori: parte del Management, il Consiglio di Amministrazione e praticamente la totalità dei dipendenti.
Twitter non è stata l’unica azienda che ha deciso o dovuto licenziare parte del personale nell’ultimo periodo, ma la maggior parte delle altre, lo ha fatto seguendo una politica diversa.
Ad esempio, Amazon, ha deciso di tagliare una parte dei dipendenti, circa diecimila lavoratori, concentrati soprattutto nei settori delle risorse umane, del commercio al dettaglio e dei dispositivi elettronici. Quest’ultima categoria comprende coloro che lavoravano nel progetto di Alexa, che fino ad oggi ha richiesto grandi investimenti senza ottenere i risultati sperati.
Amazon, infatti, non è ancora riuscita a trovare un modo per monetizzare questa tecnologia, poiché fino ad ora ha venduto a prezzi molto bassi, cercando di guadagnare dalla spesa che i clienti avrebbero potuto fare con il servizio Alexa, causando perdite che per l’anno in corso sono stimate attorno ai dieci miliardi di dollari.
I licenziamenti di Meta, invece, hanno rappresentato la volontà di Zuckerberg di ascoltare gli azionisti e cercare in qualche modo di contenere i costi, tagliando quelle che magari potevano essere definite come inefficienze.
Licenziamenti: i possibili motivi
La questione tra Twitter e Musk, però, sembra riguardare solo una riorganizzazione interna della compagnia. Quello che vuole essere cambiato è il modo in cui l’azienda si rapporta con l’esterno come dimostrano due eventi chiave:
- Musk, tramite un sondaggio su Twitter, ha dato la possibilità a Trump di tornare sulla piattaforma.
- Il CEO di Tesla sta pensando a nuovi modi per monetizzare il social.
Pensiamo ad esempio alle spunte blu a pagamento per le aziende o gli account verificati, che per quanto se ne dica, rimane un’idea niente male perché permette di monetizzare tutta una parte di pubblico andando a generare del fatturato che prima non veniva portato a casa.
Le novità, però, non sono finite, in questi giorni i licenziamenti continuano ad aumentare, non solo tecnici addetti alla manutenzione, alla gestione, e alla predisposizione dell’interfaccia social ma anche addetti alle pulizie che saranno sostituiti da apposite macchine robot.
Un caso che continua a destare molti sospetti, tanto che il procuratore della città di San Francisco, David Chiu, stia verificando se Musk abbia infranto o meno la legge, come spiegato alla BBC.
Nelle prossime settimane ci saranno sicuramente degli aggiornamenti, perché una cosa è certa…la situazione non sembra volersi sgonfiare in fretta.