L’istruzione è una voce di spesa importante per il bilancio familiare, come affrontarla?

Istruire un figlio richiede un grande impegno emotivo ed economico, soprattutto se si vogliono fornire tutte le competenze necessarie per renderlo pronto a un futuro mercato del lavoro, sempre in costante movimento ed aggiornamento.
Per questo motivo, per un genitore, è lecito cercare di passare più conoscenza possibile ai propri figli con l’obbiettivo di renderli più consapevoli e preparati al mondo là fuori.
Il vero problema è che calcolare le spese necessarie è davvero un salto nel buio. Quanto può costare al giorno d’oggi dare un’educazione appropriata ai propri figli con, allo stesso tempo, un’inflazione in continuo aumento?
Quanto costa educare un figlio?
Mantenere la propria prole, in generale, comporta un calcolo davvero complesso delle spese, che difficilmente sono quantificabili.
In particolar modo, l’aspetto sicuramente più importante da sottolineare è l’educazione scolastica. È bene suddividere in diversi step l’istruzione:
- asilo. Il primo vero passo da affrontare per i genitori è l’asilo, in cui le spese però sono più facilmente calcolabili, perché riassumibili principalmente in retta e mensa. Secondo AGI, una famiglia italiana spende in media 310 euro per la retta dell’asilo dei propri figli e 80 euro per la mensa scolastica;
- elementari. Dopo aver finito l’asilo, i bambini si trasferiscono alle elementari e per forza di cose, l’importo richiesto aumenta a causa dell’aggiunta di altre componenti nelle spese complessive. La nota positiva è che i libri utilizzati, sono gratuiti e possono essere comprati presso qualsiasi libreria, presentando la cedola libraria consegnata dalla scuola nei primi giorni di lezione;
- medie. Con l’arrivo alle scuole medie, molto spesso cambiano gli orari e quindi, la mensa non è più necessaria e i ragazzi possono mangiare a casa, facendo risparmiare non pochi soldi alle famiglie. Aumentano invece le spese di libri e cancelleria, i primi rimangono in un range tra i 300 e i 400 euro mentre i secondi arrivano intorno ai 200 euro, considerando zaini, astucci ecc;
- liceo. I costi più alti arrivano con il liceo, visto che aumentano le tipologie di spese e il livello richiesto. I libri si attestano intorno ai 400 euro all’annomentre le spese di cancelleria arrivano fino a 500 euro. In questo calcolo, non sono considerate le gite scolastiche e gli avvenimenti sporadici organizzati dalle scuole.
Da non sottovalutare la possibilità che gli studenti debbano prendere dei mezzi e quindi siano obbligati ad avere un abbonamento di trasporto, che in media ha un costo annuo di circa 300 euro. Un’altra variabile potrebbe essere quella delle ripetizioni extra scolastiche per migliorarne il rendimento;
- università. Una volta finito il percorso liceale, molti giovani decidono d’iscriversi a una laurea, spesso, lontana da casa. I costi sono variabili, soprattutto sulla base di due fattori: il tipo di università (pubblica o privata) e il luogo della sede.
Prendendo in considerazione l’università pubblica, l’importo delle tasse universitarie dipende direttamente dalla condizione economica e dalle fasce ISEE. Sotto una certa soglia di reddito, come abbiamo visto, è possibile accedere a borse di studio, agevolazioni e contributi. Facendo una stima, una laurea triennale può costare mediamente tra i 35.000 e i 40.000 euro per uno studente fuorisede, poiché oltre alla retta, ci sono da pagare i libri, il vitto e l’alloggio, che in alcune città come Milano, ha un costo davvero molto alto.
Inflazione: come cambiano le spese
In un momento complicato come quello che le generazioni attuali stanno vivendo attualmente, è molto difficile capire come cambieranno le proprie spese future.
Sicuramente, parlando del presente, uno dei fattori da considerare è l’inflazione, ossia un incremento generalizzato dei prezzi che non si riflette, quindi, su una singola voce, ma è di scala più ampia. L’aumento del costo della vita genera una riduzione del valore reale di un’unità di moneta. Per capire quale sia la variazione del potere d’acquisto rispetto al periodo precedente si deve tenere in considerazione il tasso d’inflazione, che è un indicatore che prova a quantificare l’impatto su un consumatore medio e rappresenta l’aumento dei prezzi dell’intero paniere in un certo periodo.
Una volta capito di cosa stiamo parlando, per un genitore, è normale domandarsi come l’inflazione potrebbe influenzare l’istruzione dei propri figli. La risposta è semplice, man mano che il valore in questione si alza, con gli stessi soldi si potrebbero comprare meno beni. In pratica, se prima con 400 euro si potevano acquistare i libri del liceo, tra qualche mese non è detto che sia possibile.
C’è però un lato positivo, che dona speranze per il futuro: l’istruzione di un figlio ha un costo nel tempo ma è anche un investimento a lungo termine e non è detto che tra qualche anno l’inflazione sarà ancora sugli attuali livelli.
Come mettere da parte i soldi per crescere i figli: tips
Investire sull’istruzione dei figli è sicuramente una mossa sempre azzeccata, ma come visto nei precedenti paragrafi, i costi legati agli anni di studio suddivisi tra scuola primaria, scuola secondaria, università e master di specializzazione sono davvero molto alti.
Riuscire a gestire tutte le spese non è sempre facile, ma esiste qualche consiglio che può sicuramente aiutare:
- calcolare la differenza tra entrate e uscite. Per poter riuscire a capire il budget a disposizione per le spese scolastiche, è bene segnare tutte le voci che determinano il bilancio familiare durante il periodo del percorso di studi preso in considerazione. All’interno devono essere inserite le entrate, come stipendio e rendite di investimento e anche le uscite, come rate del mutuo, bollette, spese di condominio, assicurazioni di auto e moto. Questo sarà molto utile per creare un piano di azione personalizzato;
- calcolare i costi extra. Oltre alle spese fisse che si possono avere ogni mese è bene identificare i costi extra in cui si può incappare negli anni: viaggi organizzati dalla scuola, abbonamenti dei mezzi, libri, cancelleria e l’acquisto di strumenti tecnici in base al percorso di studi;
- accantonare negli anni una parte delle tue entrate. Per risparmiare non si deve smettere del tutto di spendere per le cose che piacciono, ma è importante riuscire ogni mese a mettere da parte qualcosa, tramite salvadanai digitali oppure fondi di emergenza, in modo tale da riuscire ad accumulare una cifra considerevole che possa aiutare, in futuro, a pagare le spese legate alla scuola dei propri figli;
- fare attenzione al fattore tempo negli investimenti. Investire è importante per poter avere negli anni un rendimento. I mercati più profittevoli sono anche quelli più rischiosi, soprattutto nel lungo periodo rendono di più. Se si ha davanti molto tempo i mercati azionari possono rendere un ottimo servizio. Se si hanno meno di 5 anni come obiettivo allora difficilmente si potrà puntare alla crescita del capitale;
- borse di studio. Esistono durante il percorso scolastico dei propri figli molte borse di studio, non solo di merito, che possono aiutare gli studenti a sostenere le spese. Spesso i costi vengono coperti parzialmente o addirittura interamente, in modo tale da dare la stessa possibilità a tutti gli studenti senza distinzione e vengono assegnati in base all’ISEE.