Trader Fai da Te: Attenzione ai Rischi

Il dato preoccupante è che, in media, ben 9 trader su 10 perdono soldi in borsa.

Il mondo del trading è pieno di opportunità, così come di rischi e non sempre una parte di coloro che gestiscono denaro riescono a performare come voluto.

Molte ricerche come quelle di S&P Global  hanno dimostrato come negli ultimi anni, la maggior parte dei trader ha sottoperformato l’indice S&P 500, indice azionario rappresentativo dell’andamento dei primi 500 titoli azionari.

Un fenomeno preoccupante a riguardo è la comparsa sempre più frequente di trader “fai da te”, privi di competenze adeguate che possono ingannare gli utenti sul web. Di chi ci si può fidare e quali sono gli errori più comuni?

Che cos’è il trading: obiettivi e differenze col passato

Il trading è un’attività di scambio finalizzata alle realizzazioni di guadagno sui differenti mercati finanziari nonché l’interesse base di tutti gli investitori. In poche parole, si tratta dell’acquisto, della vendita o della permuta di titoli, che comprendono azioni, materie e valute. Le prime sono negoziate in Borsa, mentre le seconde sono acquistate e vendute nella sala delle contrattazioni.

Ma qual è l’obiettivo del trader? Avere un profitto comprando asset al prezzo più basso e vendendoli al più alto, nel minor tempo possibile.

È importante inoltre specificare che nell’ultimo periodo il termine trading è sempre più spesso collegato alla parola “online”, cioè una negoziazione fatta tramite dei broker attraverso internet. Questa visione è però in parte erronea perché queste figure esistevano già prima della diffusione di questa attività. Infatti, un trader può essere sia un investitore privato sia un’istituzione globale e i suoi compiti possono essere effettuati di persona, attraverso dispositivi mobile o, ancora, piattaforme di negoziazione online.

La più grande differenza col passato, però, è l’inclusività: infatti, prima il trading era per pochi mentre ora tutto è cambiato, chiunque può potenzialmente farne parte grazie alle molte applicazioni e ai software presenti sul web, il che è un’arma a doppio taglio. Per avere successo, è fondamentale saper controllare il rischio, adottare le giuste strategie di investimento e capire le potenzialità offerte da questa attività speculativa.

Gli errori più comuni di un trader

Nel trading e in tutti i tipi di investimenti nei mercati finanziari, non esiste una regola o una soluzione sempre vincente da seguire, ma ci sono delle pratiche che se usate correttamente possono generare guadagno.

Entrando nello specifico, s’identificano quattro errori comuni in questa attività:

  1. Mancanza di un piano: quando si fa trading è importante seguire sempre la propria strategia, anche quando ci sono momenti di perdita. I cosiddetti stop-loss, cioè il livello massimo di negativo che un trader accetta, devono essere visti come un qualsiasi costo fisso presente in un’azienda, non come un motivo per abbandonare il proprio piano.
  2. Gestione sbagliata dei soldi: scegliere una corretta gestione del denaro è importante. Attualmente, esistono dei falsi miti che influenzano in maniera negativa i trader, come per esempio, l’abuso della Leva Finanziaria, strumento utilizzato per aumentare lo sviluppo usando il debito come trampolino di lancio.     
  3. Tagli dei profitti e fiducia nel recupero delle perdite: un errore molto frequente da parte dei trader è tagliare i profitti e lasciar andare le perdite. In questo caso vale il consiglio utilizzato nel primo punto: bisogna seguire il piano iniziale che comprende il giusto rapporto rischio-rendimento senza accontentarsi di un basso profitto. È difficile poter recuperare in corsa un errore iniziale, affidandosi semplicemente alla sorte.           
  4. Rischiare più di quanto si può perdere: il trading porta sempre un grande rischio e di conseguenza delle perdite, l’importante è riuscire a trovare la giusta via di mezzo tra i due. Non si deve investire più di quanto si possa perdere: per questo segnare l’andamento del portafoglio aiuta ad agire in maniera più oculata e ragionata.

Perché i trader fai da te perdono: consigli per evitare trappole

Perché la maggior parte dei trader sono in perdita? I motivi sono molti e non esiste una risposta totalmente corretta. Qualcuno ha provato a dare la sua interpretazione, proprio come fatto da Antonio Carnevale, ex Tesoriere di Deutsche Bank e fondatore di SAMAS, prima società italiana specializzata nella formazione finanziaria dei trader professionisti, che ha individuato due problemi:

  1. scorretta formazione finanziaria fondata sull’analisi tecnica;
  2. mancanza di una soluzione al problema della gestione emotiva.

Quando si commettono degli errori sin dal processo strategico, spesso a causa delle continue perdite, non si riesce a gestire le proprie emozioni. Il trading è un mix tra scienza che si deve studiare e arte da capire col tempo. È importante quindi la conoscenza della materia ma allo stesso tempo bisogna imparare a gestire le proprie emozioni, poiché nel tempo si attraverseranno diverse fasi: dall’euforia fino ad arrivare allo sconforto.

Questo tipo di mestiere non si può improvvisare, è importante affidarsi a persone competenti, perché senza una preparazione di alto livello è impossibile guadagnare con questa attività.

In generale, se si vuole iniziare a fare trading senza correre il rischio di cadere in una truffa, è bene scegliere con attenzione piattaforme sicure e autorizzate. In Italia è la CONSOB che si occupa di vegliare sulla correttezza di questi procedimenti, impedendo qualunque tipo di scorrettezza nei confronti dei clienti.

Qual è l’arma più importante che i risparmiatori e gli investitori hanno quindi a disposizione? La conoscenza! Una buona educazione finanziaria può evitare di cadere in trappole architettate da alcuni trader “fai da te”.

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