A un maggior rischio corrisponde un rendimento potenziale (e quindi un guadagno) maggiore. Ecco i principali indicatori per calcolare il rapporto rischio-rendimento.

Rischio e rendimento sono due elementi fondamentali per chi vuole investire. La loro relazione è la prima cosa da tenere in considerazione quando si decide di procedere in un investimento, sapendo che a un maggior rischio corrisponde un rendimento potenziale (e quindi un guadagno) maggiore. Il che significa anche che la possibilità di guadagnare molto è legata al rischio di perdere molto.
Rischio e rendimento: una definizione
Il rendimento può essere considerato come la variazione del capitale iniziale dopo un investimento espresso in percentuale. Il rendimento positivo quindi è un investimento che si è concluso con un guadagno. Ma esiste anche un rendimento negativo, quando il capitale finale è minore rispetto a quello di partenza.
Il rischio rappresenta il livello di incertezza rispetto al risultato finale di un investimento. Le persone cercano di evitare gli investimenti più rischiosi. A fronte di un rischio elevato è possibile un alto rendimento, che però potrà essere sia positivo che negativo.
Come calcolare il rapporto tra rischio e rendimento
Tra gli indicatori più utilizzati per calcolare il rapporto rischio/rendimento ci sono il VaR (Value at Risk), l’IR (Information Ratio) e l’indice di Sharpe (Sharpe Ratio).
Il Value at Risk (VaR) o Valore a Rischio è un indicatore statistico del rischio di mercato e sintetizza il valore del rischio. Non è altro che la misura della perdita nella quale il portafoglio potrebbe incorrere in un determinato arco temporale, con una determinata probabilità. Rappresenta un indicatore di puro rischio usato in ambito di mercato, creditizio e assicurativo.
L’Information Ratio (IR) rappresenta invece il rapporto tra il Tracking Error e la sua Tracking Error Volatility. Per Tracking Error si intende la deviazione standard della differenza tra la performance di un portafoglio e quella del suo benchmark (parametro di riferimento per la performance del portafoglio). La Tracking Error Volatility è invece la volatilità di questa differenza. Questo indicatore compone rendimento relativo e rischio relativo ed è adatto quando ci si confronta con un parametro rappresentativo dell’investimento, il benchmark.
L’indice di Sharpe (Sharpe Ratio) è un indicatore che fornisce informazioni relative al rischio e al rendimento atteso. Prende il nome dal premio Nobel per l’economia che lo ha ideato. Il suo calcolo prevede la sottrazione tra rendimento privo di rischio e rendimento dell’investimento, dividendo poi il risultato per la volatilità del rendimento. Il tasso privo di rischio (risk-free rate) è il tasso di rendimento di un’attività finanziaria a rischio zero, ovvero priva di rischio e il cui rendimento è certo (come per esempio le obbligazioni governative tedesche a breve termine). Lo Sharpe Ratio è l’indicatore più utilizzato per confrontare il rapporto rischio rendimento assoluto di investimenti diversi.