La strategia che punta a entrare sul mercato nel momento più propizio e a uscire poco prima dei ribassi, molto rischiosa e poco efficace.

Fare i conti con il tempo non è semplice, provare a batterlo è quasi impossibile. Ecco perché il cosiddetto “market timing” è un approccio, oltre che rischioso, spesso poco profittevole. Eppure, la sua possibile efficacia e il fatto che ci sia un “momento giusto” per investire è un mito duro a morire.
Cos’è il market timing
Il market timing indica una strategia di investimento basata sulla capacità di scegliere il momento migliore per entrare e uscire dal mercato. In sostanza: nello scenario ideale, l’investitore dovrebbe acquistare appena prima che l’asset si apprezzi e vendere appena prima di un calo.
Se la logica di base è semplice, metterla in atto è molto difficile (praticamente impossibile nel lungo periodo). La preparazione, l’analisi, l’esperienza e la capacità di cogliere i segnali sono senza dubbio fattori che contribuiscono al successo, ma non bastano, siccome gli imprevisti sono dietro l’angolo.
Il tempo tra rischio e rendimento
Per quanto preparato, infatti, nessun esperto potrà sempre centrare il giusto tempismo. Per quanto accurate possano essere le analisi, l’andamento dei mercati non è matematico. Inoltre c’è sempre, sia nei mercati che nel singolo investitore, una componente emotiva che tende ad accelerare o a ritardare i movimenti a causa di eccesso di cautela o eccesso di entusiasmo. L’emotività si può sempre ammortizzare, per esempio grazie all’Intelligenza Artificiale che aiuta l’essere umano (e gli analisti) a prendere decisioni di investimento.
Tuttavia l’emotività non è mai eliminabile quando si effettua una scelta secca di ingresso e uscita dal mercato. L’approccio market timing è quindi più rischioso, ma non solo: pur individuando il trend corretto, basta una piccola discrepanza di tempi per ridurre i rendimenti in modo consistente (ovvero acquistando oltre i minimi e vendendo prima di toccare i massimi).
Perché non esiste il “momento giusto” per investire
Non è detto quindi che una strategia alternativa al market timing sia più conservativa e ottenga risultati peggiori, anzi nel lungo periodo potrebbe avere ritorni maggiori. Ecco perché, in questo senso, si potrebbe affermare che “il momento giusto” per investire non esiste.
L’alternativa è individuare una strategia d’investimento e costruire un portafoglio diversificato sulla base di obiettivi, propensione al rischio e orizzonte temporale più o meno ampio. Questo non vuol dire che il portafogli debba rimanere immobile per tutto il tempo dell’investimento, ma che sarà caratterizzato da movimenti tattici coerenti con la propria strategia. Solo così si potrà ridurre il peso di istinto ed emotività, trasformando il tempo da avversario in alleato.