Non c’è una sola strategia: investitori e risparmiatori alle prime armi devono, prima di tutto, conoscere i propri obiettivi. E affidarsi a chi è in grado di soddisfarli.

Come approcciarsi al primo investimento
Il mondo degli investimenti è composito. Offre opportunità che variano in base a obiettivi, budget, propensione al rischio. Chi si approccia per la prima volta agli investimenti, dovrebbe tener presente alcune indicazioni (di buon senso prima ancora che tecniche) e rispettare sempre un adagio: non esiste una formula magica né una strategia adatta per tutti.
Ecco allora alcuni consigli utili per iniziare a investire con un approccio corretto.
Migliorare le proprie competenze finanziarie
Sviluppare le proprie competenze finanziarie non è una necessità solo per i professionisti del settore. Conoscere alcuni concetti base rende investitori e risparmiatori più consapevoli. Con (almeno) due vantaggi: saper valutare le offerte proposte dagli intermediari e individuare in modo più chiaro i propri obiettivi finanziari. Gli obiettivi e le modalità di investimento devono essere definite il prima possibile e il più precisamente possibile. In altre parole: prima di avviare un percorso serve individuare una meta.
Quanto investire all’inizio?
Fissare un obiettivo permette di creare una strategia che soddisfi le esigenze degli investitori. Le opportunità a disposizione sono molte e variegate. Si va da attività finanziarie che richiedono centinaia di migliaia di euro come base di partenza, ad altre per le quali ne bastano poche centinaia. Da prodotti che accumulano capitale in modo graduale – come i Piani di Accumulo Capitale (PAC) – a altri che si poggiano, sin da subito, su cifre corpose. Strategie di investimento e obiettivi variano anche in base al budget a disposizione, ma non c’è una “somma minima” al di sotto della quale è impossibile investire.
Il fattore tempo negli investimenti
Ogni età e ogni fase della vita porta con sé esigenze diverse. Oltre a capire quanto investire, è quindi necessario sapere se ci si aspetta un ritorno nel breve o nel medio-lungo termine. Fissare un orizzonte temporale permette di cucire l’investimento sulle proprie necessità. Ma non solo: contribuisce a neutralizzare l’emotività che – concentrandosi sul presente – spinge a vendere in caso di panico e ad acquistare in caso di eccessivo entusiasmo.
Confrontarsi con il rischio di mercato
Un investitore consapevole non può fare a meno di conoscere il concetto di rischio di mercato, fondamentale per definire i propri obiettivi. Esiste una relazione tra rendimento e rischio: se il primo è più elevato, tenderà a esserlo anche il secondo. L’investimento efficace, quindi, non è quello che prefigura soluzioni miracolose, ma quello capace di individuare il miglior equilibrio tra rischio e rendimento.
Ci sono risparmiatori che ambiscono a ritorni contenuti purché siano garantiti e investitori che accettano maggiori margini di incertezza pur di spuntare ritorni più consistenti. Non ci sono strategie giuste e sbagliate, ma solo più o meno adatte ai propri obiettivi.
Cosa significa diversificare l’investimento?
Il mondo degli investimenti e del risparmio è complesso: si va dalle obbligazioni alle azioni, dalle valute alle materie prime. Senza dimenticare il fattore geografico, tra mercati domestici e Paesi emergenti. La parola d’ordine è “diversificare”, cioè creare un portafoglio finanziario che racchiuda al proprio interno attività finanziarie i cui rendimenti non sono immediatamente correlati. Nulla vieta di investire in proprio, ma affidarsi agli specialisti del settore permette – in cambio di una commissione – di sfruttare tutte le opportunità che il mondo degli investimenti può offrire.