Il portafoglio di investimenti spiegato: dalla definizione fino alla gestione attiva o passiva degli investimenti.

Cos’è un portafoglio di investimenti
Un portafoglio di investimenti è lo strumento attraverso il quale un investitore raggiunge i propri obiettivi finanziari. Viene definito come l’insieme dei prodotti finanziari, chiamati asset, detenuti da una persona o da un’istituzione che inizia a investire.
Cosa contiene un portafoglio finanziario
Gli strumenti che si trovano solitamente in un portafoglio di investimento possono essere raggruppati in tre asset class finanziari:
- azionario
- obbligazionario
- liquidità
Un portafoglio può essere costituito anche da titoli non negoziabili, come le opere d’arte ad esempio. Ogni asset class va modulata sulla base degli obiettivi finanziari dell’investitore.
I vari prodotti finanziari presentano infatti diversi livelli di rischio e di rendimento. L’asset allocation, cioè il peso e il valore degli strumenti finanziari contenuti nel portafoglio, influenza il rapporto tra il rendimento e il rischio.
Tra le asset class di investimento, le azioni sono in genere le più volatili perché soggette alle oscillazioni di mercato, le obbligazioni sono in genere le più stabili, mentre la liquidità è la componente del portafoglio che presenta meno rischio.
Perché è importante la diversificazione
Una corretta diversificazione degli investimenti rende il portafoglio più bilanciato e meno rischioso rispetto all’investimento in un’unica asset class. Non esistono investimenti migliori e uguali per tutti: l’asset allocation da scegliere dipende principalmente dalla propensione al rischio del risparmiatore, dall’orizzonte temporale e dagli obiettivi che si pone. La diversificazione è una delle attività fondamentali, sia per gli investitori esperti sia per chi inizia a gestire i propri investimenti partendo da zero.
Come viene gestito un portafoglio di investimenti
Il portafoglio viene detenuto direttamente dall’investitore e può essere gestito da un professionista finanziario, una banca, un fondo o altre istituzioni finanziarie.
L’investitore può decidere se gestirlo in maniera attiva o passiva, seguendo o meno il benchmark di riferimento. Laddove per benchmark si intende l’indice oggettivo di riferimento utilizzato per confrontare la performance di un portafoglio di investimento con l’andamento del mercato. Il benchmark, quindi, serve anche per comprendere il rischio di mercato in cui il portafoglio investe.
La differenza tra gestione attiva e passiva di un portafoglio
La gestione attiva comporta un cambio frequente dell’asset allocation per raggiungere migliori performance finanziarie rispetto al benchmark di riferimento. Il gestore potrà quindi variare i pesi delle attività in portafoglio in base alle proprie aspettative e ai risultati delle proprie analisi, in modo tale da privilegiare aree e titoli che, con maggior probabilità, realizzeranno rendimenti superiori rispetto alla media.
Con la gestione passiva invece il gestore persegue un asset allocation che replica il più fedelmente possibile l’indice (benchmark) di riferimento.