Cosa sono, quali sono le principali tipologie, come funzionano? Scopriamo il mondo dei fondi di investimento.
Cosa sono i fondi di investimento: una definizione
Partiamo dalla definizione: come spiegato nel video, i fondi di investimento sono prodotti finanziari costruiti per offrire agli investitori la possibilità di sottoscrivere quote di partecipazione ed entrare così a possedere una parte del patrimonio collettivo del fondo. Il meccanismo dei fondi di investimento permette così ai sottoscrittori di sfruttare diversi vantaggi, dalla diversificazione (sono quindi strumenti molto utili per limitare i rischi di investimento) ai bassi costi di intermediazione.
Fondi di investimento: le principali tipologie
I Fondi comuni di investimento sono i fondi che vengono collocati sul mercato da intermediari qualificati (SGR, sportelli bancari e promotori finanziari) controllati da Consob e Banca d’Italia. Ricapitolando quanto specificato anche nel video, possiamo dividere i fondi di investimento in molte categorie, a seconda di diverse caratteristiche.
Si possono distinguere due principali gruppi: i fondi aperti sono caratterizzati dal capitale variabile, permettendo ai sottoscrittori di entrare e uscire in qualsiasi momento dal fondo e gestire così i propri investimenti con totale flessibilità. I fondi chiusi invece danno la possibilità di acquistare le quote in un’unica tranche e la liquidazione avviene solo alla scadenza concordata.
Tra i fondi aperti esistono i fondi “armonizzati” che, conformi alle direttive EU, prevedono una serie di limiti per tutelare i risparmiatori. All’opposto troviamo i fondi “non armonizzati”, che possono essere per esempio speculativi, riservati, Hedge Funds, e consentono molta più libertà ai gestori, ma di conseguenza sono anche più rischiosi.
Infine, in base alla tipologia e al grado di rischio, si possono distinguere altre 5 principali tipologie:
- Fondi obbligazionari: tranne i Fondi Obbligazionari Misti, questi fondi non possono investire in azioni.
- Fondi bilanciati: investono in azioni da un minimo del 10% a un massimo del 90% del portafoglio totale.
- Fondi azionari: investono in azioni per almeno il 70% del proprio portafoglio.
- Fondi liquidità: non possono investire in azioni e il patrimonio viene investito in obbligazioni a breve scadenza e liquidità.
- Fondi flessibili: i gestori di questi fondi possono scegliere liberamente la proporzione di azioni da inserire nel portafoglio.
Come funzionano i fondi di investimento
Come anticipato, l’investitore sottoscrive un fondo di investimento perché intende comprare titoli per partecipare ai profitti (ma potenzialmente anche alle perdite) in coerenza con il numero di quote detenute. Starà poi alla Società di Gestione del Risparmio (SGR) amministrare la strategia di investimento del fondo, mentre la banca depositaria verifica, come impone la legge, che i valori siano effettivamente esistenti e che le operazioni del fondo siano legittime e corrette.
Per calcolare l’andamento e il profilo di rischio del fondo di investimento ci si basa sui benchmark, così da avere un parametro oggettivo e fondato su uno o più indici che riassumono l’andamento dei mercati in cui opera il fondo. Un discorso a parte va fatto per le SICAV (Società d’Investimento a Capitale Variabile): rispetto agli altri fondi, gli investitori comprano le azioni della SICAV, quindi sono da considerare come soci a livello giuridico.
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