Spesso genitori e nonni ci hanno consigliato di seguire le loro strategie di investimento, ma il mondo è cambiato e alcuni suggerimenti non sono più validi.

Anche la saggezza popolare, insieme alle convinzioni dei genitori e dei nonni, tocca la sfera degli investimenti, com’è normale che sia. Va sottolineato però che, rispetto ai loro tempi, il mondo è cambiato, così come cambiano le strategie per gestire i propri soldi.
Il contesto economico e sociale: come è cambiato
L’Italia rimane un Paese con un’alta propensione al risparmio, come confermano i dati di Banca d’Italia elaborati da Unimpresa: a maggio 2021 il totale delle riserve di famiglie e imprese ha toccato quota 1.996 miliardi di euro, superiore al PIL italiano del 2020 pari a circa 1.653 miliardi. Dati che confermano ancora una volta la bassa propensione all’investimento degli italiani.
Inoltre dobbiamo tenere conto di com’è cambiato il contesto economico e sociale: dopo la Seconda Guerra Mondiale l’Italia si è ritrovata in un periodo di boom economico grazie agli investimenti dello Stato e alla creazione di importanti aziende, che hanno portato l’economia del Paese a cambiare il proprio volto, passando dall’agricoltura all’industria e ai servizi. A quei tempi il debito pubblico era relativamente basso ed era possibile intervenire sulla lira per contrastare l’inflazione galoppante, che in alcuni anni ha superato anche la crescita del 20%. Ora non è più così, ma vediamo quali sono le strategie tradizionali che oggi non hanno più l’appeal di un tempo.
Metti da parte il tuo denaro: la strategia del materasso
“Conserva una parte dei tuoi risparmi in banca, sono al sicuro” era il ragionamento fino a qualche decennio fa. Ovviamente è un consiglio ancora valido, solo che va tenuto conto del fatto che l’inflazione erode i risparmi sul lungo periodo. E anche i tassi di interesse medi dei conti deposito non sono in grado di controbilanciare l’avanzata dell’inflazione, soprattutto in un periodo come questo nel quale l’aumento medio dei prezzi si sta surriscaldando.
Non comprare a rate: un divieto assoluto
Fare debito non era proprio una cosa che andava a genio a molte famiglie nel secolo scorso, perché psicologicamente a nessuno piace dover restituire dei soldi a qualcun altro. Ma, come sappiamo, una certa quantità di debito è sana e sostenibile, soprattutto con i bassi tassi degli ultimi anni, se per esempio parliamo di mutui. Inoltre, prendere una certa quantità di denaro a debito permette di aumentare il patrimonio netto e il potenziale guadagno nel futuro, oltre a “liberare” parte della propria liquidità attuale.
La sicurezza indiscussa di BOT e libretti postali
Oggi è possibile affidarsi alla consulenza finanziaria di professionisti a costi molto contenuti e, per chi cerca di più, esistono diverse piattaforme per fare trading con pochi click. Ma il “fai da te” può essere rischioso se mancano le giuste competenze: per questo esistono servizi innovativi come il Roboadvisor, che elabora la proposta della migliore asset allocation in ETF sulla base degli obiettivi di investimento del singolo cliente.
Va poi ricordato che un tempo investire in borsa era considerata un’attività solo per ricchi o per esperti di alta finanza, quindi le persone “normali” si limitavano ad acquistare BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) oppure ad aprire libretti postali che offrivano buoni rendimenti. Come detto prima però, con la grande offerta di strumenti finanziari alla portata di tutti, e con rendimenti decisamente minori rispetto a un tempo, queste soluzioni sono meno appetibili di un tempo. In alcuni casi rimangono comunque delle opzioni valide, ma molto dipende dalla propria strategia di investimento.