I circuiti di pagamento gestiscono le operazioni effettuate con carte di credito, debito e prepagate.
Ci sono ma non si vedono, non ci facciamo molto caso, ma gran parte delle operazioni finanziarie che eseguiamo ogni giorno, dipendono da un ristretto gruppo di società: i gestori dei circuiti di pagamento.
È grazie ai circuiti di pagamento che è possibile prelevare dagli sportelli Atm, pagare il conto avvicinando la carta a un Pos o fare un acquisto online. Ma cosa sono e come funzionano?
Cosa sono i circuiti di pagamento?
I circuiti di pagamento sono intermediari che, attraverso una rete capillare e secondo specifiche procedure, gestiscono tipicamente le operazioni effettuate con:
- carte di credito
- carte di debito
- carte prepagate
I tre tipi di carte hanno caratteristiche diverse ma, allo stesso tempo, hanno una cosa in comune, sarebbero inutilizzabili senza un circuito che le supporti, indipendentemente dalla banca che le emette.
Ogni carta è vincolata a uno o più circuiti, i cui loghi sono di solito riportati sulla carta stessa. Allo stesso modo, le attività commerciali espongono alla cassa o sulla pagina web i marchi dei circuiti accettati.
Circuiti di pagamento: come funzionano?
Il circuito di pagamento riceve la richiesta di transazione, la trasmette all’istituto dell’esercente, ne verifica la correttezza e contabilizza i saldi. Queste informazioni vengono trasmesse agli enti che hanno emesso la carta (quasi sempre, una banca) e alla società che gestisce il Pos, tenendo così aggiornati i dati sia di chi ha speso, sia di chi ha incassato.
In sostanza, il circuito di pagamento è il mediatore che, in cambio di una commissione, permette di dialogare a tutti i soggetti coinvolti in un pagamento: acquirente, venditore, emittente della carta, detentori dei conti correnti, gestore del Pos.
Il suo compito si può sintetizzare in quattro punti:
- verificare l’operazione di acquisto con l’emittente della carta, accertando che il saldo e i limiti di spesa siano sufficienti.;
- confermare al venditore e all’acquirente il via libera all’operazione;
- eseguire il trasferimento della somma;
- contabilizzare l’operazione, che si chiuderà sempre con un addebito sul conto di chi acquista e con un accredito su quello di chi vende.
Tutte queste operazioni si svolgono in una manciata di secondi, giusto i pochi attimi di attesa che vanno da quanto avviciniamo la carta al Pos alla segnalazione di “transazione eseguita”. Oppure da quando digitiamo il Pin allo sportello Atm a quando preleviamo il contante.
Circuiti di pagamento: quali sono i principali?
Il mercato dei circuiti di pagamento è piuttosto concentrato, infatti, poche società dominano a livello globale.
Nel mondo, il 40% delle transazioni è gestito da Visa. Al secondo posto, con il 32%, c’è la compagnia cinese Unionpay. Al terzo Mastercard, con il 24%.
Tutti gli altri circuiti (tra i quali Amex e Discover) si spartiscono la fettina che resta, pari al 4%.
Altre società di circuiti di pagamento importanti includono China UnionPay, JCB, e PayPal. Tuttavia, queste società hanno una presenza più limitata a livello globale rispetto alle prime quattro sopra menzionate ma sicuramente in grande crescita.
Se a livello globale non c’è partita, diverse realtà riescono a trovare ampio spazio nei singoli Paesi. È il caso dell’Italia, dove il leader di mercato è Bancomat, seguita da Visa e Mastercard.
È bene ricordare che la scelta del circuito di pagamento, generalmente, non è nelle mani degli utenti finali: i clienti possono scegliere la banca o l’istituto finanziario con cui aprono un conto corrente o richiedono una carta di pagamento. Le istituzioni finanziarie, infatti, offrono generalmente una o più opzioni di circuito di pagamento tra cui scegliere, come ad esempio Visa o Mastercard. Puoi quindi selezionare la carta offerta da quella specifica istituzione finanziaria che abbia il circuito di pagamento preferito.