Come analizzare un’azione: tutto ciò che devi sapere

Un’analisi reale è molto complessa e le valutazioni effettuate differiscono anche in funzione della singola azienda.

Le azioni sono “frazioni” di un’azienda: per decidere se investire o meno in alcune di esse è importante analizzare prima l’impresa di appartenenza.

Il titolo perfetto su cui investire non esiste, leggendo i bilanci si possono trovare aspetti sia positivi sia negativi rispetto allo stato di salute di un’azienda. Ogni azione, infatti implica un certo grado di rischio e di incertezza.

Investire sui mercati finanziari: 2 analisi

Esistono due tipi di analisi per chi vuole investire sui mercati finanziari: l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale.

L’analisi tecnica consiste nello studio dei prezzi passati di quell’azione attraverso grafici ed algoritmi con l’obiettivo di provare a prevederne l’andamento futuro.

L’analisi fondamentale invece analizza lo stato di salute della società e quale potrebbe essere il prezzo corretto del titolo. Una volta stabilito, si comprerà l’azione solamente se il prezzo di mercato è inferiore a quello corretto ottenuto. Per farlo, si esaminano i bilanci, si analizzano le informazioni societarie e si fanno ricerche di mercato. Chi fa l’analisi fondamentale si domanda innanzitutto di che società si tratta, come si muove nel mercato e quali sono i concorrenti per capire qual è il valore reale dell’azienda e quindi dell’azione.

Che voci guardare nel bilancio?

Il bilancio di una azienda è un documento complesso, ricco di voci. Ma esistono alcuni indicatori chiave da considerare per valutare se investire o meno.

  • Ricavi.

Questo indicatore è in sostanza il fatturato dell’azienda da cui possiamo capire se la stessa vende più o meno beni o servizi nel tempo.

Confrontando il fatturato dell’anno in corso con quello dell’anno passato è possibile poi calcolare l’eventuale crescita (o decrescita) in percentuale. Ovviamente, più le vendite di un’azienda crescono e meglio è.

Attenzione: oltre alla crescita va guardato anche l’andamento dell’impresa, ovvero valutare se è costante, se diminuisce, oppure se aumenta. Se l’andamento è instabile, ovvero se l’azienda ad esempio un anno fa +5% e l’altro anno -5%, allora bisogna capire cosa sta dietro questa instabilità e se aggiunge un rischio all’investimento.

  • Margine.

È importante poi capire qual è il margine di guadagno di un’azienda rispetto ai costi che affronta per produrre ciò che vende. I costi che un’azienda ha sono diversi: vanno dai materiali usati, al costo del lavoro, fino ad arrivare alle tasse.

  • Solvibilità.

Un altro fattore importante da tenere sotto controllo è il debito che un’azienda ha accumulato: più è indebitata e più è rischiosa. Ma oltre a misurare il debito è importante capire a quanto ammontano gli interessi che l’impresa deve pagare e se, in base a quanto produce e guadagna, è in grado di ripagarli.

L’indice di copertura degli interessi si calcola dividendo il margine per gli interessi. Il risultato dovrebbe essere sempre superiore a 1. Più l’indice si avvicina a 1, o peggio, è inferiore a 1, più l’investimento nelle azioni di quell’azienda è da considerarsi rischioso. Anche perché, essendo l’azienda più a rischio, anche le banche applicheranno interessi più alti per concedere prestiti.

  • Rotazione dell’inventario o Inventary Turnover.

È un parametro molto importante soprattutto per le aziende che vendono beni fisici. Ciò che a fine anno si è prodotto e non si è venduto finisce nell’inventario. L’indice di rotazione dell’inventario è un parametro che permette di farsi un’idea della gestione delle merci in magazzino e quindi della gestione delle risorse aziendali. Meno le merci restano immobili sugli scaffali, più c’è ricambio d’inventario e più breve sarà il ciclo economico con minori pericoli per la solvibilità dell’impresa. Diversamente più l’inventario aumenta, più l’investimento diventa rischioso.

  • Rendimenti.

Per misurare la potenziale redditività di un investimento, un indicatore molto usato è il ROI, Return on investment, ovvero l’indice di redditività del capitale investito. È in pratica una percentuale che indica se gli asset aziendali o una certa strategia aziendale producono ricchezza o meno. Se il ROI è alto, significa che l’investimento sta avendo un buon ritorno e quindi si è rivelato corretto.

Un altro indice usato è il ROE, Return On common Equity, che indica il rendimento del capitale che i soci hanno investito nell’azienda. Il ROE è importante per capire la capacità dell’azienda di attrarre capitali: più sarà elevato, più saranno gli investitori che desidereranno diventare soci. Infine, c’è il Return

Conclusione

Fare l’analisi fondamentale di un’azione significa anzitutto analizzare l’azienda, la sua solidità, le sue prospettive future e il settore in cui opera. Il confronto con eventuali competitor nel mercato di riferimento può essere inoltre di aiuto per capirne potenzialità e carenze.

Nonostante i bilanci siano documenti complessi non possiamo trovare migliore punto di partenza per l’analisi. I bilanci ci raccontano il passato dell’azienda e della sua situazione finanziaria e patrimoniale attuale. Dal bilancio si ricavano infatti importanti indicatori come la crescita del fatturato, l’andamento dei margini ed informazioni utili per stabilire la capacità che ha un’azienda di onorare il suo debito.

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