Lo SWIFT è utilizzato da oltre 11 mila banche in più di 200 Paesi nel mondo.

Negli ultimi giorni, segnati dalla guerra Russia-Ucraina, si è parlato molto delle possibili sanzioni che Putin e la sua nazione potrebbero subire. L’Ue ha già messo in atto un blocco dello spazio aereo dei voli russi e ha escluso importanti banche dal sistema Swift, sistema di sicurezza utilizzato per le transazioni finanziarie mondiali. Ma che cos’è e come funziona?
Che cos’è il codice SWIFT: un esempio
I codici SWIFT sono codici identificativi assegnati dalla Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, usati per localizzare e autenticare filiali bancarie e altri istituti finanziari in tutto il mondo. In pratica a ogni codice SWIFT, corrisponde una specifica banca e grazie a esso l’importo viene trasferito con successo sul conto corrente del destinatario in ogni bonifico internazionale.
Il termine SWIFT è considerato un sinonimo di BIC (Bank Identifier Code), cioè il codice di identificazione della banca.
Il codice è composto da 8 o 11 caratteri alfanumerici ed è stato pensato in modo tale da dare tutte le informazioni utili per identificare la banca del beneficiario del bonifico estero. Gli elementi che compongono lo SWIFT sono:
- 4 lettere per il codice bancario
- 2 lettere per il codice del Paese (IT nel caso dell’Italia)
- 2 lettere o 2 numeri per la località o città
- 3 cifre (opzionali) per il codice della filiale
C’è inoltre la possibilità che le ultime 3 cifre siano mancanti o contrassegnate con XXX. Questo significa che si sta parlando degli uffici centrali della banca.
Per comprendere meglio le informazioni fino adesso espresse, è importante mostrare un esempio concreto. La Chase Bank (Jp Morgan Chase) ha il seguente codice SWIFT CHASUS33XXX. Ma cosa significano i singoli elementi?
- CHAS è il codice identificativo dell’istituto bancario JPMORGAN CHASE BANK.
- US rappresenta il codice del Paese per gli Stati Uniti.
- 33, ovvero la località in cui è ubicata la sede centrale della banca.
- XXX è il codice di quella specifica filiale della banca, si sta parlando degli uffici centrali della banca.
Come funziona il codice SWIFT
La società che ha creato lo SWIFT, fondata nel 1973 con sede a Bruxelles, è famosa per collegare con il suo codice più di 11.000 banche, usando una fittissima rete di collegamenti per permettere agli attori dell’operazione finanziaria, che operano in Paesi diversi, di inviare e ricevere dei soldi anche se si è clienti di banche diverse.
Come? Viene inviato, a coloro che devono prendere parte a una transazione, un codice di lettere e numeri che garantisce di emettere pagamenti sicuri tra soggetti e banche di cui si conosce l’identità.
Il codice SWIFT non sempre si può trovare nell’elenco delle coordinate bancarie, a differenza dell’IBAN che invece è sempre segnalato esplicitamente nel contratto con l’istituto e utilizzato per segnalare un solo conto. In questi casi, sarà necessario chiedere alla propria banca o fare una ricerca sul portale della Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication.
Cosa comporta il blocco dello SWIFT
Estromettere alcune banche dai pagamenti elettronici internazionali, come nel caso della Russia, significa che qualunque tipo di azienda o privato non può eseguire transazioni nel mondo. Il blocco generalmente avviene in maniera graduale, intaccando solo una parte delle banche, cosa non scontata da vedere invece per le tensioni Russia-Ucraina, dove si pensa che la soluzione intrapresa bloccherà efficacemente le transazioni internazionali.
Nella storia ci si ricorda della sanzione attuata nel 2012 nei confronti dell’Iran da parte degli USA e non dall’Ue. Questa decisione portò a un crollo assoluto dell’esportazioni annuali di petrolio. Di fatto SWIFT è nato come neutrale, ma spesso è stato utilizzato come strumento geopolitico: senza questo tipo di transazioni, le operazioni di importazione ed esportazione di beni e servizi sarebbero molto più complesse.
Esistono delle alternative allo SWIFT? La Russia e la Cina hanno realizzato negli ultimi anni dei sistemi alternativi ma non funzionanti come “l’originale”.
Il sistema cinese è il CIPS (Cross-Border Interbank Payment System), controllato dalla People’s Bank of China, basato sulla valuta cinese e sostenuto da 1.280 istituti finanziari tra Giappone, Russia e Africa. Questo sistema ha un limite evidente: l’utilizzo della valuta cinese al posto del dollaro, che invece è centrale per SWIFT. Per questo motivo CIPS ha siglato nel 2016 un accordo con SWIFT per far sì che le banche che non hanno una partecipazione in CIPS potessero completare le transazioni con la Cina.
Il sistema della Russia è invece chiamato SPFS (System for Transfer of Financial Messages), ma a differenza dello SWIFT è prettamente usato sul mercato interno, con la partecipazione di 400 banche tra cui: Germania, Kazakistan, e Svizzera dove nel 2021.