L’analisi fondamentale è essenziale per studiare il mercato azionario. Ecco gli indicatori da guardare.
Quando si vuole iniziare ad investire, la prima differenza di cui si deve tenere conto è tra chi guarda nel breve termine e chi guarda invece al lungo periodo. In questo secondo caso, per fare una scelta oculata di investimento, si effettua quella che viene definita “analisi fondamentale” di un’azienda, utile per decidere se investire o meno. Vediamo di cosa si tratta e quali fasi prevede.
L’analisi del modello di business: due casi
Quando un investitore si appresta alla valutazione di un’azienda, il primo passo è analizzare il modello di business, ovvero comprendere cosa fa e come ottiene i suoi profitti. L’obiettivo è capire da dove guadagna quell’azienda e quanto è diversificato il suo business.
Prendiamo il caso di Google e Facebook: le due aziende in occasione dell’aggiornamento del sistema iOS, che ha reso più complicato l’accesso ai dati, ne hanno risentito in maniera diversa. Per Facebook e in generale per le aziende concentrate sull’advertising, le azioni sono scese perché gli investitori temevano che l’aggiornamento potesse condizionare i guadagni futuri dell’azienda.
Per Google invece, l’impatto negativo è stato minore vista la sua diversificazione su più rami: Mountain View, la sede del colosso digitale, non guadagna solo dalla pubblicità, ma ricava i suoi profitti anche da altri settori.
Come valutare la crescita futura di un’azienda: l’esempio dei semiconduttori
Un altro fattore importante da tenere in considerazione è la crescita futura di un’azienda. L’obiettivo dell’investitore dev’essere quindi conoscere quali sono i fattori che possono condizionare la crescita di un’azienda.
Prendiamo ad esempio la carenza di semiconduttori nel mondo, che sta impattando molte aziende ma non tutte allo stesso modo. Tesla, guardando i bilanci, non ha risentito del chip shortage, la preoccupante assenza di microchip che sta mettendo in ginocchio la produzione industriale. I motivi possono essere diversi: dalle maggiori scorte in magazzino, al design dei software che possono lavorare anche in caso di scarsità di chip. Altre aziende come Intel, invece, sono state fortemente condizionate. Gli investitori non a caso hanno spinto le quotazioni di Tesla verso l’alto e quelle di Intel verso il basso.
L’influenza dell’esposizione geografica
L’altro punto da tenere in considerazione quando si effettua l’analisi fondamentale è poi l’esposizione geografica. Un investitore deve conoscere come una azienda è esposta nel panorama internazionale.
Prendiamo ad esempio Amazon che ha un’esposizione geografica concentrata soprattutto sul mercato americano. In questo caso i problemi economici americani impatteranno di più l’azienda rispetto ai problemi economici europei.
Quando si effettua l’analisi fondamentale, diventa quindi importante cercare aziende solide che hanno buone prospettive di crescita future e che vengono scambiate a un prezzo giusto.
Il problema è che spesso le aziende sono quotate a prezzi molto alti perché contengono una parte della “crescita futura”.
A cosa servono i multipli di bilancio
Per capire se si sta pagando il prezzo giusto per un certo titolo, gli investitori devono poter confrontare il valore di un’azienda con un determinato parametro per vedere come crescerà e come si muoverà nel tempo.
Il confronto si può fare in diversi modi: si può confrontare il prezzo con l’utile (Price to Earning), con il fatturato (Price to Sales) o con i flussi di cassa (Price to Cash Flow). Si chiamano multipli proprio perché permettono di capire quante volte rispetto a un certo parametro si sta pagando per quell’azienda. Un esempio: se per un’azienda che fa 10 dollari di utile paghiamo 100 dollari, si tratta di un Price to Earning di 10.
Ma non ci sono solo i multipli. Ci sono altri indicatori come quello della redditività (il margine di profitto, ovvero la percentuale di utile sul fatturato), dell’indebitamento o della liquidità.
Dove trovare le informazioni per svolgere l’analisi fondamentale
Le informazioni più dettagliate si trovano nei report delle aziende: ogni tre mesi le aziende quotate devono infatti informare gli investitori sul proprio andamento.
Il punto però è che non esistono valori fissi e ottimali per ogni multiplo per stabilire che una certa azienda vale tanto e una vale poco. Un consiglio utile è quindi quello di confrontare un’azienda con altre dello stesso settore o lo stesso modello di business, per vedere quale delle due sta performando meglio in termini di crescita e prezzo.
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