Come reagire all’inflazione e alla stretta monetaria dell’ultimo trimestre [VIDEO]

L’inflazione alimentata dal conflitto Russia-Ucraina e dalle chiusure in Asia ha indotto una stretta monetaria.

Il primo trimestre 2022 è stato caratterizzato da una crescita rallentata a causa di un’inflazione elevata, generata, in particolar modo, dalle conseguenze della guerra.

Questa situazione ha portato a una stretta monetaria molto difficile da fronteggiare per i portafogli bilanciati, penalizzando azioni e obbligazioni.

Tra guerra e Covid: com’è cambiato lo scenario?

Il conflitto in Ucraina e la ripresa del Covid in Asia, nell’ultimo trimestre, hanno complicato una ripresa economica ben avviata e di conseguenza, hanno rafforzato l’inflazione. Con il costo dell’energia ancora in rialzo per la guerra e i rallentamenti nelle consegne per i lockdown in Cina, lo scenario di crescita è, infatti, in netto peggioramento.

Con inflazione elevata e tassi al rialzo le obbligazioni restano vulnerabili ad ulteriori discese lasciando solo residue opportunità nelle obbligazioni a breve durata come «parcheggio» della liquidità. Invece, a differenza delle obbligazioni, i mercati azionari potrebbero offrire prospettive nel medio periodo.

In conclusione, mentre la volatilità rimarrà a questi livelli almeno fino alla fine del conflitto, tutti i fattori di rischio espressi precedentemente, suggeriscono agli investitori di fare allocazioni su settori di qualità e di avere un atteggiamento prudente.

Le reazioni dei portafogli in questo nuovo scenario

I portafogli del Roboadvisor di Tinaba e Banca Profilo, all’inizio del trimestre, erano stati costruiti per beneficiare di uno scenario di crescita positiva e per tenere sotto controllo l’inflazione. L’allocazione azionaria era quindi neutrale, mentre quella obbligazionaria fortemente sottopesata e diversificata.

Tuttavia, la crescita della spirale inflattiva alimentata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e dalle nuove chiusure in Asia ha indotto una stretta monetaria difficile da fronteggiare per i portafogli bilanciati, dato che penalizza azioni e obbligazioni.

Il sottopeso obbligazionario e la presenza di bond a breve durata hanno permesso di limitare la discesa dei Profili più prudenti. Invece, le perdite dei Profili più costruttivi, ovvero quelli con un numero maggiore di asset class, nonostante l’elevata diversificazione, sono state solo parzialmente ridotte.

Sul reddito fisso, già correttamente sottopesato, l’unico correttivo importante è stato dedicato alle obbligazioni emergenti, colpite dalla crisi ucraina. È stato quindi importante riallocare un ETF attivo su obbligazioni in dollari su un prodotto in valuta locale con un filtro che esclude gli emittenti più controversi sotto il profilo ESG.

Sulla parte azionaria sono state ribilanciate al rialzo le esposizioni sui ribassi e, dopo il rimbalzo di fine trimestre, tagliate leggermente, concentrandosi su Europa e Asia.

A livello di selezione è stato sostituito, in ottica difensiva, un ETF sulle aziende ESG Leaders in Europa, con un ETF sulle aziende “Quality, caratterizzate cioè da forte solidità di business e di bilancio.

Infine, è stata sostituita la robotica, tema molto industriale e legato all’Asia, con un ETF attivo sul mondo “Clean Energy. La transizione energetica sarà infatti certamente accelerata dalle crisi di approvvigionamento e dal prezzo del petrolio.

Cosa ci aspetta nei prossimi trimestri?

Come detto in precedenza, il conflitto in Ucraina e il Covid in Asia hanno complicato una ripresa economica ben avviata e hanno rafforzato l’inflazione, aumentando il costo dell’energia e rallentando le consegne per i lockdown in Cina.

Inoltre, dati economici finora resilienti e livelli di inflazione sui massimi da decenni stanno spingendo la Federal Reserve ad accelerare la riduzione degli stimoli monetari, con la conseguenza che ora i mercati stimano tassi in forte risalita nei prossimi due anni. Anche le Banche Centrali stanno adottando questa tendenza: è probabile che a breve rimuoveranno un importante sostegno.

Tutti questi fattori, in vista dei prossimi tre mesi, portano a dedicare l’operatività più sulla parte azionaria che a quella obbligazionaria, muovendosi sia a livello di allocazione sia di selezione. Durante i ribassi saranno ribilanciate le esposizioni, tenendole sempre allineate con i parametri strategici, mentre in caso di rimbalzi, come quello successo a inizio aprile, saranno tagliate leggermente le esposizioni, concentrandosi sull’Europa e l’Asia.

Si prospetta ancora qualche settimana non facile sull’azionario, che resta comunque la migliore classe come rendimento atteso di medio periodo, ma, grazie alla grande reattività e alle scelte di ribilanciamento del Comitato Asset Management di Banca Profilo, i portafogli del Roboadvisor sapranno reagire al meglio.

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