Lo scenario in questi primi tre mesi dell’anno è cambiato, con ripercussioni sul mercato azionario e obbligazionario. Banca Profilo ha reagito cogliendo le migliori opportunità azionarie, contenendo i rischi dei bond e mantenendo l’attenzione al tema ESG.
Il primo trimestre del 2021 ha visto la scena dominata dal nuovo corso impresso dal Presidente Biden e dall’efficacia della campagna vaccinale, che rinforza la crescita globale ma riaccende qualche timore di inflazione.
Gli USA dominano la scena
Gli Stati Uniti stanno iniziando a vedere un boom della crescita economica grazie ai progressi nella campagna vaccinale, mentre negli altri Paesi le misure di contenimento del virus sono state solo parzialmente allentate. Gli ottimi risultati ottenuti con i vaccini in Israele hanno dato grande fiducia per il futuro, moderando l’impatto negativo della lentezza della campagna dell’Eurozona. Anche la politica fiscale ha mantenuto le promesse, con Biden che ha lanciato un pacchetto da 1.900 miliardi di dollari e annunciato il piano infrastrutturale tra i più importanti di sempre. I mercati hanno reagito allo scenario di crescita in accelerazione con ottimi risultati sull’azionario, interrotti in ciascuno dei tre mesi da veloci correzioni, principalmente causate dall’impatto negativo della discesa delle obbligazioni.
Il ritorno dell’inflazione e l’obbligazionario
L’abbinamento vaccinazioni, più spesa pubblica, più ingente liquidità in circolazione, ha spinto la crescita, ma ha riportato l’attenzione sull’inflazione. Carenza di materie prime e semilavorati e ripresa dei consumi dovuta alle riaperture, non potranno infatti che comportare livelli di inflazione più elevati nei prossimi mesi. L’emergere di questo convincimento ha pesato su tutto il mondo obbligazionario come non succedeva da molto tempo, con i governativi a lunga scadenza e le obbligazioni dei Paesi emergenti principali vittime.
Le conseguenze sull’azionario
Gli impatti sono stati rilevanti anche sui diversi settori azionari. I giganti tecnologici americani e cinesi hanno offerto ritorni tra i peggiori, mentre sono stati favoriti i titoli più tradizionali, caratterizzati da valutazioni più sane e quelli che più pesantemente erano stati puniti dalle chiusure dell’economia. In questo contesto anche l’Europa, più esposta a questi ultimi settori, è riuscita a brillare, nonostante il ritardo sui vaccini rispetto agli Stati Uniti e al Regno Unito.
Come si sono comportati i portafogli nel trimestre
Nel primo trimestre 2021 i portafogli hanno dato rendimenti crescenti per profilo di rischio e complessità. I portafogli più prudenti, dedicati all’obbligazionario, non hanno potuto creare valore a fronte di rendimenti cedolari bassi e prezzi obbligazionari in netta discesa. Alcune scelte tattiche e di selezione, come le obbligazioni indicizzate e quelle a breve termine e alto rendimento, hanno comunque contribuito positivamente.
Sull’azionario le soddisfazioni sono state maggiori grazie a scelte di selezioni molto efficaci. Sui portafogli a minore complessità, l’indice mondiale SRI (Sustainable and Responsible Investment), ovvero gli indici di borsa composti da titoli selezionati in base alle performance ESG degli emittenti, ha dato rendimenti ampiamente positivi.
Meglio ancora è andata sui portafogli più complessi, dove, in aggiunta all’SRI, le principali scelte di selezione – ETF sui consumi dei Millennials e ETF sulle società globali a maggiore dividendo – hanno offerto rendimenti ancora superiori. Infine è stato positivo l’impatto del dollaro e, ove presenti, delle materie prime.
Il trimestre conferma insomma quello che tipicamente succede nel medio periodo. A maggiori rischi di mercato e a maggiori opportunità di selezione (rischio attivo) dati al gestore, corrispondono risultati più soddisfacenti. Chiaramente le volatilità possono essere maggiori, ma specialmente nel mondo dei “tassi a zero” i profili più prudenti fanno fatica a remunerare il capitale.
Cosa aspettarsi dai mercati nel prossimo trimestre
Per prevedere l’andamento dei mercati è importante comprendere se siano già attrezzati per fronteggiare il piccolo shock inflazionistico che ormai risulta quasi scontato. È fondamentale inoltre capire se questo rialzo dell’inflazione sarà temporaneo e tollerato dai banchieri centrali o se alla spinta della politica fiscale corrisponderà una politica monetaria progressivamente meno accomodante, almeno negli Stati Uniti.
In ogni caso i bond governativi e le obbligazioni a lunga scadenza restano da sottopesare nonostante i recenti ribassi. Qualche limitata opportunità rimane su obbligazioni ad alto rendimento e breve termine, che possono aiutare il rendimento inerziale di portafoglio e sulle obbligazioni dei mercati emergenti e in particolar modo cinesi. I timori inflazionistici spingeranno in relativo gli attivi meno sensibili alle dinamiche dei tassi e penalizzeranno, insieme alle obbligazioni, tutti quei settori le cui valutazioni dipendono dalle aspettative di lungo termine. Il portafoglio azionario dovrà contenere ciclici e value (come infrastrutture, banche, high dividend) in abbinamento a selezionati «secular winner» tecnologici. L’Europa, per confermarsi interessante e fermare l’apprezzamento del dollaro, dovrà accelerare la campagna vaccinale per recuperare il ritardo verso gli Stati Uniti.

Le novità attese sui portafogli: la selezione con AI di ETF e investimenti ESG
Di fronte a questo scenario in costante evoluzione, abbiamo effettuato qualche modifica alle composizioni dei portafogli gestiti per renderli, come sempre, bilanciati e adeguati al contesto di mercato.
Sull’azionario, dopo piccole prese di profitto sui massimi di metà febbraio, a marzo la componente Asia è stata parzialmente dedicata al tema dividendi, mentre in Europa si è scelto di privilegiare azioni a media capitalizzazione. Le azioni sono nel complesso aumentate, anche con il passaggio dall’ETF sui consumi dei Millennials a quello sulla Robotica, meno sensibile ad eventuali nuovi rialzi dei tassi di interesse a lunga scadenza. Se ci spostiamo sull’obbligazionario, per cercare di moderare gli impatti negativi del rialzo dei tassi, sono state sostituite le obbligazioni societarie e le obbligazioni governative globali a più lunga scadenza con altre concentrate sull’Europa e su scadenze intermedie.
La parte di bond societari ESG è stata focalizzata sulla durata a meno di cinque anni e i bond emergenti sono stati concentrati sulla Cina (queste operazioni hanno l’obiettivo di proteggere gli investitori dal rialzo dei tassi). Infine, a fronte di portafogli con componenti sempre importanti di strumenti ESG, è stato preferibile sostituire i bond ESG globali per la loro durata eccessiva, posizionandosi su un tratto di curva più breve dell’Eurozona. Continueremo a privilegiare strumenti ESG per garantire investimenti sostenibili e responsabili, ma solo quando permettono di generare il rendimento atteso sulla classe.
Ma lo spirito innovativo di Tinaba e Banca Profilo non si ferma qui: dal secondo trimestre 2021 sarà attivo l’algoritmo di selezione ETF con Intelligenza Artificiale (AI), uno strumento che permetterà agli analisti di scegliere strumenti sempre più efficienti per tradurre le idee di investimento in azioni tempestive sui portafogli e di minimizzare i costi delle movimentazioni. L’AI potrà essere un game changer: sarà in grado di valutare rapidamente anche ETF di nuova creazione, come molti di quelli che considerano i fattori ESG, che hanno pochi dati storici osservabili con algoritmi tradizionali. I prossimi mesi saranno sfidanti, ma il costante lavoro analitico e gestionale unito al nuovo strumento saranno in grado di superare i rischi attuali, come la bolla sui bond e sui trend azionari affollati o il rapporto tra Cina e USA, e di massimizzare i futuri risultati.
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