Il 2020 dei mercati finanziari raccontato da Banca Profilo: eventi che hanno caratterizzato quest’anno, analisi dell’andamento dei portafogli e aspettative per il 2021.

2020: cos’è successo nel mondo e nel mercato
Il 2020 ha cambiato le nostre vite e sono avvenuti tali e tanti macro-eventi da rendere difficile ogni interpretazione. La pandemia globale è stata al centro delle nostre attenzioni, con il dramma sanitario a incidere sulla nostra sfera emotiva come persone ancora prima che come investitori.
Come ha impattato il Covid-19 sui mercati
Le misure di contenimento hanno cambiato le nostre abitudini e hanno innescato la peggiore recessione globale degli ultimi 100 anni. Il settore pubblico è stato quanto mai centrale e ha risposto alla crisi con una forza mai vista nella storia, spazzando via concetti come austerità di bilancio e limiti di mandato. I sussidi all’economia promossi dai governi e gli acquisti di obbligazioni ed ETF da parte delle banche centrali hanno superato qualsiasi previsione e hanno pesato su crescita e prezzi di mercato come e più della pandemia.
Recovery Fund, Brexit ed Elezioni USA
Sullo sfondo di questa dinamica, si sono susseguiti altri eventi che sarebbero stati sufficienti a spiegare la volatilità di un anno “normale”, come una prima forma di mutualizzazione del debito europeo (il Recovery Fund); l’accordo in extremis sulla Brexit; il combattuto cambio di Governo alla Casa Bianca e il RCEP (Regional Comprehensive Economic Partnership), l’accordo commerciale tra 15 nazioni della regione asiatica con oltre due miliardi di popolazione. Proprio questi ultimi tre eventi hanno inciso sull’andamento del quarto trimestre 2020: in Asia e negli Stati Uniti a partire da novembre è stato molto positivo l’azionario, mentre l’Europa, che resta fanalino di coda, è tornata ad attrarre capitali con la sua valuta di riserva.
Rendimenti, Asia e ESG
L’anno si è così concluso con rendimenti “normali” dopo una discesa “eccezionale”, ma più che i numeri complessivi hanno pesato alcuni temi di mercato, raramente così rilevanti. I trend tecnologici hanno beneficiato dell’adozione di alcune tecnologie digitali e medicali con velocità senza precedenti, mentre i settori tradizionali hanno sofferto l’economia “chiusa”.
L’Asia ha definitivamente relegato l’Europa a terzo polo mondiale, avvicinandosi prepotentemente al primo posto americano come centro economico/finanziario. Infine, è continuato senza sosta l’afflusso di capitali verso investimenti “sostenibili” e verso progetti con forte attenzione sulla dimensione sociale e ambientale. L’attenzione ai criteri ESG sta cambiando obiettivi e investimenti tanto del settore pubblico quanto di quello privato.
L’andamento dei portafogli nell’ultimo trimestre 2020
Nel quarto trimestre il recupero dei mercati e dei portafogli è stato rilevante. Nel mese di ottobre, con mercati in discesa, le posizioni prudenti hanno consentito di passare indenni il periodo anche sui portafogli più aggressivi.
La forte tentazione di ridurre ulteriormente posizioni già prudenti, a fronte di una seconda ondata sempre più concreta e di un’elezione americana molto probabilmente contestata, è stata frenata da analisi di mercato che confermavano un costante ritorno di capitali nei mercati azionari. A conclusione delle elezioni americane, le attività rischiose hanno messo a segno un mese ottimo con i portafogli a superare lo spavento della prima parte dell’anno, anche grazie a un dicembre moderatamente positivo.
Al di là dei singoli profili e dei tempi individuali di investimento, le performance complessive sono state per lo più positive.
Mercati: cosa aspettarsi nel 2021
In base alle stime di consenso, il 2021 vedrà la migliore crescita economica dell’ultimo decennio, ma il ritorno invernale del virus peserà sul primo trimestre, per il quale invece ci si aspettava un rimbalzo consistente. La ripresa rischia almeno all’inizio di rimanere incompleta, con la conseguenza che la disoccupazione e le divergenze settoriali potrebbero richiedere più tempo a riassorbirsi.
La pandemia non è ancora conclusa e oltre a problemi sanitari, di crescita economica e di politica monetaria, nei prossimi mesi rimane aperta la possibilità che si presentino tumulti di tipo sociale e politico.
Sia negli Stati Uniti che in Europa, la crescente disuguaglianza sociale potrà innescare eventi ad alto impatto emotivo. In Cina, a fronte di un periodo molto positivo per l’economia, c’è il rischio che battaglie politiche nazionali e internazionali vadano a danno di grandi aziende e listini azionari.
A livello di singole asset class l’azionario rimane favorito sull’obbligazionario, ma da approcciare in maniera costruttiva sulla debolezza, mantenendo enfasi sulla selezione tematica e diversificando verso l’Asia. Le obbligazioni restano nei portafogli ma le residue opportunità sono su singoli segmenti e trend sostenibili. Il Dollaro conferma il trend negativo sfavorito dalla dinamica commerciale e dai tassi reali negativi offerti agli investitori. L’oro e le materie prime restano interessanti nel medio termine per proteggere dalla crescita dei prezzi.
Composizione portafogli 2021: quali novità
Nel mese di dicembre abbiamo attuato alcune modifiche importanti ai portafogli, con l’obiettivo non solo di adeguarli al contesto di mercato ma anche di migliorare il servizio. Da quest’ultimo punto di vista, è da inquadrare il maggiore focus sui temi d’investimento e sulla selezione degli strumenti.
La dimensione tematica è diventata sempre più importante per generare rendimenti nel lungo periodo. Nel mondo dei tassi di interesse a zero, la selezione dei temi di lungo periodo sta prendendo il primo posto, sostituendo la quota di azioni e obbligazioni, come motore di rendimento e diversificazione.
Con una nuova piattaforma di selezione abbiamo quindi introdotto singoli investimenti più specifici, come un ETF sulle aziende che beneficiano dei comportamenti e delle abitudini di consumo dei Millennials. Inoltre, tutti i portafogli sono stati fortemente impattati dal tema della sostenibilità.
La quota di strumenti ESG (Environmental, Social and Governance), che favoriscono gli emittenti più sensibili alle tematiche ambientali, di equità sociale e di eguaglianza, è aumentata vertiginosamente, raggiungendo la quasi totalità del portafoglio su alcuni profili.
Passando all’ottica di mercato, dopo una seconda parte dell’anno più concentrata, con rischi tutti sull’azionario e ampie quote liquide, siamo tornati, a fronte di un mondo più “normale”, a portafogli più diversificati, con quote di rischio più ripartite anche su attività come le obbligazioni dei Paesi emergenti. Data la visione di medio periodo, questa diversificazione non ha favorito il dollaro americano, che resta presente nei portafogli in quote ridotte. Per coprirci dal rischio inflazione, abbiamo inserito in molti portafogli obbligazioni il cui rendimento è legato all’indice dei prezzi al consumo americani.
A livello di singole asset class l’azionario rimane favorito sull’obbligazionario e sono quindi necessarie posizioni strategiche più vicine alle medie di lungo periodo.
A livello tattico le esposizioni azionarie restano però da incrementare con decisione solo a fronte di ribassi, mantenendo enfasi sulla selezione tematica e diversificando verso l’Asia.
Ultime anticipazioni da Banca Profilo
Per concludere, dal punto di vista del prodotto, ci sarà sicuramente una continua e costante evoluzione del digitale. Prima tra tutti, quella riguardante l’Artificial Intelligence che siamo sicuri sarà un argomento centrale nel 2021.