2022: cosa ci riservano i mercati nei prossimi mesi [VIDEO]

Negli ultimi mesi si è assistito a un progressivo peggioramento dello scenario. Dall’inflazione alla politica monetaria, tanti sono stati i cambiamenti. Ecco cosa aspettarsi dai mercati.

Dati economici meno positivi e livelli di inflazione elevati hanno reso meno prevedibili i prossimi trimestri. L’inflazione, in particolare, rappresenta la principale minaccia alla stabilità della ripresa. Ecco i possibili scenari, tra contromosse delle Banche Centrali e strategie d’investimento.

Inflazione e crescita: gli scenari del primo trimestre 2022

Il 2022 potrebbe essere caratterizzato da una sorta di “tiro alla fune” tra due scenari: reflazione e stagflazione. Nel primo caso, l’inflazione rientra su livelli moderati, consentendo alla crescita di proseguire determinando uno scenario negativo per il mercato obbligazionario ma positivo per quello azionario.

Più negativo sarebbe il verificarsi della stagflazione, un termine che indica l’avvenuta in contemporanea di stagnazione e forte inflazione. In questo caso, l’incremento dei prezzi sarebbe tale da bloccare la crescita, con ripercussioni negative sia sull’obbligazionario che sull’azionario.

Ci sono segnali che fanno propendere per uno scenario più equilibrato. I dati recenti mostrano livelli dei prezzi particolarmente elevati su valori massimi da diversi decenni. Tuttavia, nel corso del 2022 si osserveranno “effetti base” favorevoli.

L’effetto Omicron sulla crescita del mercato

La crescita economica sta rallentando ma dovrebbe mantenersi positiva, spinta da settori e aree geografiche che finora hanno performato in minor misura. Sui mercati azionari, infatti, i rendimenti sono arrivati dalla componente americana ed europea, mentre l’Asia e diversi investimenti tematici globali hanno sofferto.

Un altro segnale positivo è la tenuta della fiducia degli imprenditori: i mercati finanziari,  si sono dimostrati per il momento resilienti ai record di contagi di Omicron, così come in parte accadde già dopo la diffusione della Delta a metà 2021. La variante potrebbe pesare nel breve sul ciclo globale, ma dovrebbe avere un impatto circoscritto e concentrato nel primo trimestre 2022.

Le mosse di Banche Centrali e Governi

Gli episodi di volatilità più significativi sono stati sempre meno influenzati dalle notizie sul virus e sempre più dalle Banche Centrali e dai Governi.

La Cina ha sterzato bruscamente verso un nuovo modello di sviluppo, riaffermando con forza la sovranità tanto sulle aziende quanto sui mercati, prima di tornare timidamente a supportare l’economia negli ultimi mesi.

La Federal Reserve ha annunciato a più riprese un minor sostegno ai mercati per poi iniziare con il tapering, mentre i piani fiscali sono diventati via via più selettivi. Le mosse future dipenderanno dall’andamento dell’inflazione. Se non s’innescheranno spirali salariali, i tassi potranno normalizzarsi lentamente.

Azionario e obbligazionario: le prospettive

In questo contesto, ci sono buone premesse per un altro anno positivo per le azioni, mentre restano negative le prospettive sulle obbligazioni. Infatti, i profili più prudenti, che hanno un maggiore contributo obbligazionario e un minor azionario, hanno faticato a fronteggiare una generalizzata risalita dei tassi.

Sono stati invece molto positivi i profili aggressivi, con contributi azionari venuti dalla componente americana ed europea, mentre l’Asia e diversi investimenti tematici globali hanno sofferto in relativo. Dollaro, bond cinesi e materie prime, compreso l’oro, hanno incrementato i rendimenti.

L’anno, nel complesso, risulta molto buono e può definirsi eccezionale per i profili aggressivi. I profili prudenti, invece, non sono più idonei a remunerare il capitale a fronte del rialzo dell’inflazione e della policy più restrittiva. I profitti guideranno la rotazione verso aree e settori con valutazioni più sostenibili. L’aumento dell’incertezza sullo scenario porterà a una maggiore volatilità, che obbligherà a un approccio maggiormente tattico.

Come cambiano i portafogli nel nuovo anno

In dicembre Banca Profilo ha preparato i portafogli al nuovo anno, con l’obiettivo di favorire la transizione verso investimenti più responsabili e di incrementare il rendimento atteso, con più azionario strategico. Più azionario può significare più volatilità e quindi maggiore diversificazione, con l’uso di più strumenti e più ETF tematici.

Sull’azionario sono stati aumentati prodotti ESG e SRI globali ed europei e introdotti, a seconda del profilo, tematici su aziende globali che fanno uso di blockchain, che operano in biotecnologie, di cybersecurity e della smart city revolution, oltre a un maggiore focus sulla Cina per la parte Asia.

Sull’obbligazionario tutti i portafogli hanno visto una riduzione complessiva dell’esposizione al debito societario e governativo. Sono stati incrementati bond cinesi e obbligazioni ad alto rendimento.

A livello tattico resta un rischio intermedio. L’anno sarà più volatile, ma non per questo si deve rinunciare a partecipare ai mercati, anche se nel complesso si preannunciano meno ricchi. Crediamo comunque che i molti contributori a una buona performance, tattica, strategia e selezione, potranno aiutare a ottenere un altro anno positivo.

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